Giorgio Napolitano (ex Presidente della Repubblica) è colui che seppe essere sempre servile al potere di turno. Fu un universitario fascista quando occorreva esserlo, comunista cinque minuti dopo per poi diventare addirittura un neo-liberista da tangentopoli in poi. Seppe immediatamente fiutare il vento del cambiamento ed allinearsi prontamente al fianco di quei poteri finanziari che stavano emergendo con forza e volevano smantellare la sovranità e l’indipendenza dell’Italia e di ogni altra nazione mondiale.
Cronaca di questi giorni il suo appello a non “disfare la tela” in riferimento alla riforma del Senato che assieme all’italicum (la riforma elettorale voluta dalla coppietta di padri analfabeti costituenti Renzi e Boschi) rappresenta il più incredibile attentato alla Costituzione della Repubblica della storia del nostro Paese. Le due “riforme” combinate costituiscono la modifica surrettizia della forma del nostro Governo accantonando per sempre la Repubblica Parlamentare voluta dai veri Padri Costituente, questi a pieno titolo con la maiuscola.
Napolitano entra a gamba tesa nel dibattito politico sostanzialmente al fine di premere su Grasso, Presidente del Senato, affinché non consenta ulteriori emendamenti alla legge, fatto che rallenterebbe l’iter di approvazione ai sensi dell’art. 138 Cost.
Dunque non pago di aver sospeso la democrazia del Paese consegnandolo al controllo dei poteri forti scegliendo gli ultimi tre governi su diretti ordini stranieri, Napolitano continua nella prosecuzione del suo disegno criminoso volto a smantellare la personalità giuridica dell’Italia, un delitto punito dal codice penale.
Una volta per simili persone ci sarebbe stato un plotone di esecuzione ed una pallottola rigorosamente alla schiena in segno di disonore, oggi invece la magistratura resta incomprensibilmente inerte.
Ma chi è fedele alla Patria ed alla Costituzione non può che unirsi in un gridi di sdegno: NAPOLITANO ORA BASTA!