Eccovi l’aggiornamento su quella che probabilmente è, al momento, la mia battaglia giudiziaria più importante. Parlo ovviamente del tentativo di portare le leggi di ratifica dei Trattati UE all’attenzione della Corte Costituzionale affinché venga evidenziata la loro totale e radicale contrarietà ai principi fondamentali della nostra Costituzione ed ai diritti inviolabili dell’uomo.
Come sapete, oltre a questa causa, abbiamo in corso nantì al Tribunale di Genova anche quella per richiedere il risarcimento del danno conseguente alla privazione del diritto di voto eguale, libero, diretto e personale. Detto fatto illecito si protrae da quasi dieci anni. Ebbene all’udienza del 3 febbraio 2015, nella quale l’avv. Di Maro, uno dei promotori della’azione contro il porcellum, è intervenuto al mio fianco per la difesa della sovranità costituendosi in giudizio con intervento adesivo, il Giudice ha ritenuto opportuno riservarsi sul proseguo proprio per valutare la riunione tra l’azione a difesa della sovranità e quella sul diritto di voto.
Effettivamente il voto è proprio il mezzo con cui si esercita la sovranità popolare e dunque, allorquando detta sovranità viene previamente ceduta ad ordinamenti esterni, votare diventa pacificamente inutile. Il Presidente del Tribunale ha pertanto rinviato entrambe le cause al 31.03.2015 nanti alla Dott.ssa Calcagno al fine di valutare l’opportunità di riunirle.
In seguito a tale decisione il processo proseguirà secondo rito con il deposito delle memorie di legge con le quali forniremo al Magistrato una bozza di ordinanza di rimissione degli atti alla Corte Costutuzionale già argomentata sulla base delle criticità più clamorose dei Trattati UE. Nell’inerzia della Magistratura penale che prosegue assurdamente a non perseguire a norma di legge i reati che si stanno compiendo contro la personalità dello Stato la via civile resta l’unico modo di arrivare ad una sentenza in materia di cessioni della sovranità nazionale e menomazione della nostra indipendenza. Fatti che costituiscono atti palesemente ostili contro la personalità giuridica del nostro Stato e che dunque andrebbero certamente puniti ex art. 243 c.p.
Andiamo avanti! Io non mi fermerò. Noi non ci fermeremo! Meglio perdere tutto che guardarsi allo specchio ogni giorno e sapere di non aver fatto quanto era nelle nostre possibilità.