“Come finisce una democrazia”. Il nuovo libro di Paolo Becchi e Giuseppe Palma
L’Italia è ormai travolta da una sempre più palese e manifesta dittatura finanziaria che ha profondamente cambiato il Paese. Tale dittatura, imposta attraverso la forza economica, o meglio i rapporti di forza economici, ha inciso profondamente sul nostro ordinamento colpendo duramente la stessa Costituzione.
In questo quadro le leggi elettorali hanno avuto un peso decisivo, distorcendo il principio di rappresentatività democratica, hanno infatti creato artificialmente una maggioranza che fosse stabilmente al servio del potere economico.
La nuova fatica di Giuseppe Palma e Paolo Bacchi parla proprio di questo.
Il bellissimo libro dal titolo “Come finisce una democrazia. I sistemi elettorali dal dopoguerra ad oggi” ripercorre con assoluta precisione tecnica e storica la storia dei sistemi elettorali che si sono succeduti nel nostro Paese dal dopoguerra in avanti, compresi quelli inerenti la triste realtà dei giorni nostri.
Lelio Basso ci ricordava, già negli anni Cinquanta, che quando si tenta di modificare una legge elettorale lo si fa semplicemente perché chi detiene la maggioranza l’ha perduta, ma vuole comunque rimanere in sella.
Anche due persone pragmatiche come Paolo Becchi e Giuseppe Palma non hanno potuto che rimarcare le distorsioni rappresentative dei sistemi maggioritari, i quali, nei fatti, hanno inciso sulla stessa forma di Stato che avrebbe dovuto essere immutabile ex art. 139 Cost.
Il libro ripercorre anche gli oscuri e tristi passaggi di porcellum e italicum, le ultime due leggi elettorali entrambe bocciate dalla Corte Costituzionale. E quando la sovranità popolare viene così profondamente intaccata non si può che parlare davvero di “fine della democrazia”.
Senza voler svelare ogni dettaglio del libro, che è bene acquistiate e leggere con attenzione, non ho potuto che apprezzare da parte degli autori la messa in discussione dell’inesistente principio della “governabilità”, mantra con cui si sono giustificate leggi elettorali sempre più distorsive dei principi di rappresentatività democratica. Nessuna norma costituzionale prescrive il concetto di “governabilità”: esso non è un valore protetto dall’ordinamento costituzionale che anzi, all’opposto, tutela il voto eguale, ovvero quello che si ha solo quando il peso degli elettori è identico (“una testa, un voto”), senza distorsioni.
Insomma, per dirla con parole semplici, la sovranità popolare è andata a farsi benedire e forse a tutti noi non resterà che il Rosatellum bis o il porcellinum con crauti per continuare a dire “Si, signore!” ai sovrani veri, quelli di Bruxelles e Francoforte.
“Come finisce una democrazia. I sistemi elettorali dal dopoguerra ad oggi” di Becchi e Palma è edito da Arianna editrice e, al momento, è disponibile solo in e-book. Probabile che, dopo l’approvazione della nuova legge elettorale da parte di entrambi i rami del Parlamento, il volume sarà edito anche in versione cartcea con le dovute integrazioni.
Il mio consiglio è quello di acquistare presto l’e-book e iniziare a comprendere ciò che sta avvenendo alla nostra democrazia. La sua fine.
Non credi che in questo panorama di totalitarismi economici, ci sia anche la pesante ingerenza dello Stato Pontificio? Dico questo anche perchè oggi su Byoblu, hai giustamente parlato negativamente di Hayek ed è noto il suo profondo legame con il Vaticano. Grazie.