Ormai alcuni cinque stelle parlano la stessa lingua dei movimenti europeisti, di quei movimenti che, tra ignoranza e malafede, invocano gli Stati Uniti d’Europa. Tutto questo avviene mentre la gente, come sognava Letta, continua a morire per Maastricht.
Ecco la trascrizione integrale di un post di Carla Ruocco apparso su Facebook ieri (21/1), post che inframmezzerò con i miei commenti, inseriti tra parentesi quadre.
“Il 20 gennaio sono intervenuta, a titolo personale, al meeting annuale del World Economic Forum di Davos in Svizzera.
[Apprendiamo che continua l’avvicinamento tra mondo finanziario ed esponenti dei cinque stelle, evidentemente dimentichi che il mondo finanziario sarebbe proprio il nemico da abbattere, un nemico molto più reale di corruzione e sprechi di cui tanto millantano. Non fatevi fregare dal fatto che dichiari di parlare “a titolo personale”. Quella è solo strategia mediatica per continuare a far abboccare la gente e far credere che il movimento sia euroscettico].
Ho potuto così portare in quel contesto, analisi, considerazioni e temi che da anni sono alla base della mia azione politica nel Movimento 5 stelle.
Ho segnalato l’esigenza di un cambio di passo dell’Unione europea; per il benessere dei suoi cittadini va ridisegnata a fondo la sua architettura economico-finanziaria.
[Si continua a dimenticare, o a fingere di dimenticare, che un’Europa diversa è impossibile. Non esistono sistemi democratici in UE con cui, ottenute le debite maggioranze, sia possibile modificare i trattati europei. Con i trattati si sono volontariamente codificate le basi di una dittatura finanziaria, che cura gli interessi di una ristretta oligarchia]
Lo spread tra i titoli di Stato dell’Eurozona e quelli tedeschi non è una fisiologia dell’euro; non esiste per il dollaro, per la sterlina o per lo Yen o lo Yuan. Proprio a causa dello spread l’economia tedesca è quella che riceve i maggiori benefici da questa errata architettura europea.
È come un magnete che attrae risorse finanziarie dai Paesi limitrofi.
Lo spread va quindi trattato come una patologia e serve una cura per azzerarlo. La cura si chiama ‘risk sharing’, cioè condivisione dei rischi dei debiti pubblici e privati dell’eurozona.
[Lo spread è solo un dato numerico, è il differenziale tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi. Non è certamente una statistica il nostro nemico. E anche condividendo i rischi sul debito sovrano, non cambierebbe nulla se non abbiamo la sovranità monetaria con cui gestire e tenere a bada gli speculatori finanziari.
Senza sovranità monetaria, anche l’Europa unita sarebbe soggetta alla speculazione. Uno Stato che non ha la sua moneta viene infatti retrocesso al rango di un qualsiasi soggetto privato e perde il suo naturale potere d’imperio. Yen e Yuan sono monete sovrane, quella è la differenza con l’euro]
Servono gli Stati Uniti d’Europa non questa Eurozona, serve un’Europa dei popoli, dei cittadini, non delle banche; servono pertanto nuovi obiettivi e strumenti per la BCE.
[Se qualcuno avesse ancora dubbi… il cinque stelle vuole gli Stati Uniti d’Europa ed è pronto a barattarli con una banca centrale diversa, presumibilmente prestatrice di ultima istanza. Non comprendono che se permane il modello neoliberista, banca centrale prestatrice illimitata oppure no, la ricchezza si accentrerà sempre più nelle mani di pochi, salutando la democrazia. La sovranità sul territorio italiano poi appartiene al nostro popolo. Cederla per creare un nuovo super Stato è semplicemente un illecito, anche penale. Per l’approfondimento tecnico sul punto leggete il paper scientifico scritto a quattro mani con il Collega Giuseppe Palma – clicca qui]
L’accordo del fiscal compact va necessariamente rivisto. Ad esempio è inammissibile che neanche gli investimenti possano essere esclusi dai calcoli di questo accordo sul cui rigore scientifico non c’è traccia nella letteratura finanziaria
[Posizione di una morbidezza che stomaca e con un secondo fine evidente. Il fiscal non va rivisto, va bandito! E va severamente punito chi lo ha introdotto.
I vicoli di bilancio che hanno messo fine ad ogni politica espansiva sono quello strumento di coercizione che, assieme all’assenza di una banca centrale “normale”, ha provocato la crisi economica in cui viviamo.
La crisi però è stato un mezzo per raggiungere un obiettivo, essa infatti è la leva per convincerci agli Stati Uniti d’Europa, per vincere le resistenze dei popoli a cedere sovranità.
Le parole della “portavoce” m5s sono dunque degne di Mario Monti, sono parole criminali, visto che si invoca la distruzione della personalità giuridica del nostro Stato. Uno Stato deve gestire autonomamente e sovranamente la sua spesa, secondo regole democratiche e non regole precostituite da gruppi di potere finanziario sovranazionale. Le decisioni di uno Stato sono prese dai suoi cittadini].
È inammissibile che davanti a proposte di questo tipo – che sono l’unica alternativa all’Italexit (cioè l’uscita dell’Italia dall’euro) – gli euroburocrati ci sbandierino i 20 miliardi di euro che l’Italia ha risparmiato come spesa per interessi sul debito pubblico grazie alle politiche non convenzionali della BCE. Come si fa infatti a non considerare che ne abbiamo spesi altrettanti in prodotti derivati sempre relativi al debito pubblico. E come si fa a trascurare che l’euro debole, che è il principale risultato di queste politiche della BCE, è stata una manna per l’economia tedesca generando in questi anni elevati surplus commerciali addirittura nel 2016 il più elevato del mondo, più del 9% del PIL.
[La gente muore e siamo ancora ai giochini. Si criticano i burocrati europei, quelli che hanno voluto la crisi per obbligarci agli Stati Uniti d’Europa, e si invoca come soluzione alle loro malefatte esattamente il risultato che essi volevano ottenere.
Si mette in mezzo poi la Germania dove il popolo soffre esattamente come noi. Le esportazioni non creano risparmio diffuso, ma solo in alcuni settori, il resto dei tedeschi soffre per l’austerità come noi. Il nemico non è la Germania, ma la finanza].
Queste sono le basi su cui disegnare una nuova Europa dove la condivisione dei problemi alleggerirà il nodo dei migranti che non può essere scaricato sull’Italia e dove il reddito di cittadinanza entrerà naturalmente nel tavolo delle trattative.
[Il reddito di cittadinanza è un vecchio pallino neoliberista. Distrutte le democrazie ed imposta l’oligarchia, si deve evitare che il popolo insorga. L’elemosina diffusa, anziché lavoro e dignità, è lo strumento migliore per rinchiuderci in una prigione senza sbarre.
Si parla di tutto tranne ricordare che ad oggi, per aiutare la gente in difficoltà, basterebbe attuare politiche espansive anziché austerità, assumere subito nel pubblico, aumentare la spesa pubblica riducendo contemporaneamente le tasse e aiutando i disoccupati involontari a norma di Costituzione. Parlo dell’art. 38 in particolare, norma che non ho mai sentito uscire dalle bocche “pentastellate”]
Queste esigenze però richiedono una nuova politica. In Italia il referendum ha dato un chiaro segnale. I cittadini vogliono il ricambio e vogliono andare a votare. Purtroppo però si è preferito esercitare le prerogative costituzionali per dare vita ad un governo che è il feticcio del precedente.
Questa è stata la mia Davos. Spero vi piaccia”.
[Non ci piace per nulla, è una linea da traditori. Chi vuole fermare il neoliberismo a Davos nemmeno si sognerebbe di andare, se non per manifestare fuori dal summit.
Si è votato un referendum in cui gli italiani hanno respinto l’ulteriore asservimento del nostro ordinamento al vincolo esterno di Bruxelles. Hanno chiesto sovranità e diritti, e questa persona invece chiede di proseguire esattamente sulla stessa linea che volevano imporci con il “sì”: cancellare l’Italia e creare gli Stati Uniti d’Europa.
La campagna per il no del cinque stelle è stata dunque una gigantesca “false flag”? A questo punto sembrerebbe proprio di sì. E dopo la mossa con ALDE e l’uscita di Marco Zanni i dubbi sono ben pochi.
D’altronde il movimento è da sempre il massimo esempio di odio verso lo Stato e, con la scusa della sua inefficienza, ne invoca la cancellazione, inneggiando agli USE.
Insomma le oligarchie hanno creato un problema per arrivare ad uno scopo preciso, grazie a certa gente ci stanno riuscendo. Problema/soluzione, lo schema è sempre quello…].
Avv. Marco Mori – Riscossa Italia, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”.