La beatificazione di Re Giorgio
In queste ore stiamo assistendo al solito vergognoso spettacolo della beatificazione dei morti. In questo caso ovviamente parlo di Giorgio Napolitano che da me può ricevere al massimo la consueta umana pietà verso chi lascia questo mondo.
Non c’è assolutamente nulla da beatificare in questo personaggio che avrebbe meritato di essere processato in vita per altro tradimento, ma potete scommettere che faremo tutto ciò che possiamo per fare in modo che sia la storia a ricordarlo come merita.
Napolitano, lo sapete, è stato per tutta la sua prima fase della carriera politica il più classico dei “comunisti con il culo degli altri”. Un borghese, ben più che semplicemente benestante, che si dilettò a scalare le gerarchie del partito comunista. Fin qui, nulla che non abbiamo già visto.
La svolta nella sua carriera e ciò che lo ha reso un vero traditore della Patria e del popolo italiano inizia con la sua sorprendente (non era comunista?) amicizia con Kissinger, il fondatore con Rockefeller della Commissione Trilaterale. Da lì Napolitano, che lo stesso Kissinger definì il suo comunista preferito, iniziò a lavorare per i grandi gruppi del potere economico. Grazie a questa amicizia e alla scelta di campo anti italiana superò anche manipulite. Da allora la sua ascesa fu costante fino al doppio mandato da Presidente della Repubblica.
L’episodio che avrebbe dovuto portarlo a processo per alto tradimento avvenne poi nel 2011 quando intervenne direttamente e fuori da ogni prerogativa costituzionale per far cadere il Governo Berlusconi e portare Mario Monti, uomo della Trilaterale di Kissinger, a Palazzo Chigi. Napolitano non poteva permettere che l’Italia recuperasse la sua sovranità lasciando la gabbia dell’euro, la moneta voluta dal capitale straniero per strapparci sovranità. Così collaborò attivamente per l’avvento di Monti che nominò addirittura Senatore a vita prima della caduta del Governo Berlusconi.
Se solo le Procure avessero letto le denunce penali che depositai e feci depositare al tempo ed indagato questo personaggio ne avremmo scoperto delle belle. Chissà se qualcuno gli avesse mai intercettato le telefonate che cosa sarebbe mai uscito… Nel 2011 tutti i contatti per il golpe passarono da lui mentre Draghi, altro soggetto che dovrebbe avere da tempo la residenza perpetua in galera, come governatore entrante di BCE, firmava la lettera ricattatoria di agosto 2011 che completò l’opera. Napolitano aveva già orchestrato l’avvento di Monti almeno da Giugno di quell’anno. Davvero un grande Presidente dal punto di vista degli speculatori internazionali e degli interessi della Commissione Trilaterale.
A proposito di telefonate… merita menzione anche l’impeto con cui riuscì, anche grazie agli amici messi in Corte Costituzionale, ad evitare che le sue chiacchierate con Mancino diventassero di dominio pubblico… e già, anche qualcosa sulla trattativa Stato-mafia, il buon Napolitano, deve esserselo portato nella tomba… ma d’altronde la strategia della tensione a chi serviva realmente? Se non ai criminali dei poteri economici sovranazionali di cui il suo amico Kissinger era addirittura fondatore?
Che la terra gli sia lieve, ma lasciatemelo dire, nemmeno troppo…
Marco Mori
Il coraggio di dire la verità, nonostante le avversità di regime, permette di stare con la schiena dritta e di guardare in faccia senza temere chi ci vuole sudditi.
grazie
Condivido tutto, come al solito ineccepibile
Bravo avvocato.Fuori dal coro degli asserviti e dei lecchini in questo paese alcontrario
Come sempre pienamente d’accordo con lei Avvocato.