In questi anni vi ho parlato molto della riforma dei trattati in corso, tra cui quella del MES. Per primo infatti vi denunciai che Giuseppe Conte aveva approvato al Consiglio Europeo nuove cessioni di sovranità e ciò fin dal giugno 2018.
La riforma del mes e il resto del pacchetto in discussione (unione bancaria e bilancio europeo) erano peraltro parte del programma del governo giallo-verde. In allora la tifoseria leghista mi dava del visionario, smentiva quanto fatto da Conte o parlava di strategia. Oggi la realtà si è capovolta, la Lega urla al tradimento di Conte e improvvisamente si accorge degli accordi che esso ha preso.
E’ dunque doveroso riepilogare la cronologia dei fatti per smentire categoricamente che la Lega fosse all’oscuro di tutto. La Lega è stata complice, da questo punto di vista Conte ha perfettamente ragione, fatto che non sposta certamente la circostanza che sia innegabilmente un Presidente del Consiglio che lavora contro gli interessi nazionali, poiché sta promuovendo nuove cessioni di sovranità.
Ma veniamo al dunque, grazie a Italia News posso fornirvi la ricostruzione cronologica dei fatti ed esibirvi verbali integrali e stralci dei più importanti interventi che Conte, Tria e Savona hanno fatto per riferire al Parlamento dell’avanzamento delle trattative e del loro esito. Capisco che leggere molto costi fatica, ma è l’unico modo per capire che tutte le parti coinvolte vi stanno prendendo in giro.
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1. Contratto di governo (punto 29 – pag 54)
https://download.repubblica.it/pdf/2018/politica/contratto_governo.pdf
Con lo spirito di ritornare all’impostazione delle origini in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà si ritiene necessario rivedere, insieme ai partner europei, l’impianto della governance economica europea (politica monetaria, Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, MES, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.) attualmente asimmetrico, basato sul predominio del mercato rispetto alla più vasta dimensione economica e sociale
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2. Conte in Senato – 27 giugno 2018 (pag. 61)
www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01068914.pdf
Un tema molto importante che dovremo affrontare nel corso dell’Euro Summit è la riforma dell’unione monetaria ed economica. Ho già detto, in occasione del mio discorso per la fiducia, che il nostro obiettivo è e resta l’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione europea, e lo stiamo perseguendo in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati. Il debito pubblico italiano è oggi pienamente sostenibile. Dobbiamo certamente puntare alla sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica, e orienteremo la politica fiscale e di spesa pubblica al perseguimento degli obiettivi di crescita stabile e sostenibile. Questo è il nostro messaggio chiave in sede di discussione sulla governance economica della nostra Europa al prossimo Euro Summit del 29 giugno, a margine del Consiglio europeo.
Resto ottimista sull’esito della riflessione che ci attende a Bruxelles, ma sarò molto chiaro sulle nostre posizioni: se vogliamo impedire il declino dell’Unione e realizzare una Unione in campo economico che sia percepita come realmente vicina ai nostri cittadini, è il momento di far avanzare la condivisione del rischio finora rimasta troppo indietro. Però, attenzione: questi meccanismi di condivisione del rischio non debbono contemplare condizionalità – per dirla nel gergo dell’Unione – che, in nome dell’obiettivo della riduzione del rischio, finiscano per irrigidire processi già naturalmente avviati e in corso, con il risultato di ottenere, anziché la riduzione del rischio, l’incremento dell’instabilità bancaria e finanziaria non tanto in Italia, ma semmai in altri Stati membri caratterizzati da sistemi economici di più modesta entità e, quindi, più esposti. (Applausi dai Gruppi M5S e L-SP).
Per essere chiari, non vogliamo un Fondo monetario europeo che, lungi dall’operare con finalità perequative, finisca per costringere alcuni Paesi verso percorsi di ristrutturazione predefiniti e automatici, con sostanziale esautorazione del potere di elaborare in autonomia politiche economiche efficaci. Siamo contrari a ogni rigidità nella riforma del meccanismo europeo di stabilità, soprattutto perché nuovi vincoli al processo di ristrutturazione del debito potrebbero contribuire essi stessi all’instabilità finanziaria, anziché prevenirla. (Applausi dai Gruppi M5S, L-SP e FdI).
Non vogliamo inoltre pericolose duplicazioni con i compiti della Commissione europea per la sorveglianza fiscale, che rischierebbero peraltro di delegittimare la base democratica di queste funzioni essenziali per la stabilità finanziaria.
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3. Conte in Senato 11 dicembre 2018 (pag. 7)
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01084842.pdf
Quanto al completamento dell’unione bancaria, la nostra visione richiede che la riduzione del rischio sia finalmente accompagnata da corrispondenti misure di mutualizzazione dello stesso. Comprendiamo che sia ritenuto ineludibile un differente timing su due aspetti; apprezziamo che si proceda con l’istituzione di una misura di condivisione del rischio, quale sarà il common backstop per il Fondo di risoluzione unico. Pur tuttavia, il nuovo rinvio delle decisioni sullo schema assicurativo sui depositi è per noi il segnale di un’Europa che continua a farsi condizionare dai mercati piuttosto che tentare di indirizzarli.
Quanto alla riforma della governance del meccanismo europeo di stabilità, manteniamo le nostre riserve su un approccio intergovernativo e ribadiamo che i ruoli attribuiti al meccanismo europeo di stabilità non devono minare irreversibilmente le prerogative della Commissione europea, in particolare in materia di sorveglianza fiscale.
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4. Relazione programmatica 2019 di Paolo Savona trasmessa al Parlamento – 28 dicembre 2018 (pag 26-27)
http://www.politicheeuropee.gov.it/media/4512/relazione-programmatica-2019-bis.pdf
Come indicato dal Presidente Juncker nel discorso sullo Stato dell’Unione del 12 settembre 2018 e formalizzato nel programma di lavoro annuale, la Commissione promuoverà l’adozione delle proposte relative alla trasformazione progressiva del meccanismo europeo di stabilità (ESM-European Stability mechanism -Fondo Salva Stati) in Fondo monetario europeo ed alla creazione nel bilancio dell’Unione di un’apposita linea di bilancio per la zona euro che comprenda: il supporto alle riforme strutturali, una funzione di stabilizzazione, un backstopper l’Unione bancaria ed uno strumento di convergenza per fornire assistenza pre-adesione agli Stati membri che si preparano per l’adozione della moneta unica. Più in generale, continuerà il dibattito sulle misure che dovranno portare all’approfondimento dell’Unione Economica e Monetaria, con particolare riferimento al completamento dell’Unione Bancaria, la riforma dell’ESM e l’istituzione di una fiscal capacitycomune per l’Area Euro (…)
Quanto a ESM, l’Italia sarà favorevole ad iniziative volte a migliorare l’efficacia degli strumenti esistenti, rendendone possibile l’utilizzo ed evitando l’attuale effetto “stigma”. Si opporrà tuttavia all’affidamento a ESM di compiti di sorveglianza macroeconomica degli Stati membri che rappresenterebbero una duplicazione delle competenze già in capo alla Commissione europea. In questo contesto il Governo intende lanciare un dibattito sui poteri e le prerogative della Banca Centrale Europea, con particolare riguardo al ruolo di prestatore di ultima istanza e alla politica dei cambi. In questa prospettiva assumerà tutte le iniziative utili per dare vita ad un Gruppo di lavoro ad alto livello che esamini la rispondenza dell’architettura istituzionale europea vigente e della politica economica con gli obiettivi del trattato istitutivo
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5. Relazione consuntiva 2018 di Paolo Savona – 27 febbraio 2019 (pag 14)
http://www.politicheeuropee.gov.it/media/4614/relazione-consuntiva-2018.pdf
Nell’ambito del negoziato sull’approfondimento dell’Unione Economica e Monetaria, inoltre, è stato raggiunto un accordo su un “pacchetto” di proposte inerenti il Backstop al Single ResolutionFund (SRF), la riforma dell’European StabilityMechanism (ESM) e la futura cooperazione tra la Commissione europea e ESM. L’Eurosummit del 14 dicembre ha sostanzialmente approvato quanto deciso dall’Eurogruppo del 3 dicembre in merito all’operazionalizzazione del backstop e alla sua anticipazione eventuale al 2020 (a condizione del raggiungimento di sufficienti progressi nell’ambito della risk reduction) e alla riforma di ESM. A tal riguardo, è stato dato mandato all’Eurogruppo di procedere ai lavori tecnici necessari a modificare il Trattato ESM entro giugno 2019.Con specifico riferimento alla riforma di ESM, il compromesso raggiunto ha riguardato, innanzitutto, la revisione dei suoi strumenti finanziari di supporto precauzionale (Precautionary Conditioned Credit Line –PCCL). Rispetto ai rapporti di collaborazione tra ESM e la Commissione, all’interno e fuori dai programmi di assistenza finanziaria, un accordo comune tra le due istituzioni ne ha sancito la collaborazione nel disegno della condizionalità connessa ai programmi e ne ha prefigurato la complementarietà dei ruoli nell’analisi sulla sostenibilità del debito. Inoltre, è stato previsto un possibile ruolo di “facilitatore” da parte di ESM del dialogo tra creditori e Stati membri nel caso di operazioni di ristrutturazione del debito (con un coinvolgimento da parte di ESM di tipo informale, non vincolante, su base confidenziale e, soprattutto, attivabile solo su richiesta dello Stato membro). Relativamente alla revisione delle Collective Action Clauses –CACs presenti nella documentazione legale sottostante i Titoli di Stato emessi dai paesi dell’Area Euro, infine, l’accordo raggiunto prevede che siano introdotte CACs di tipo “single limb” entro il 2022, includendo questo impegno nel Trattato ESM.
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6. Conte in Senato 19 marzo 2019
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1106315.pdf
(pag 18)
La sessione economica del Consiglio europeo non avrà, a differenza del Consiglio europeo di dicembre scorso, un corrispettivo in forma di Eurosummit; rimane non di meno oggetto della nostra attenzione il percorso verso l’Eurosummit di giugno che, con una legittimazione in parte attenuata, a seguito delle elezioni per il Parlamento europeo di fine maggio, dovrà attuare, preparate dall’Eurogruppo, le decisioni dell’Eurosummit dello scorso dicembre. Sono in gioco, tuttavia –e conviene su questo soffermarsi un attimo –argomenti di fondamentale importanza per il futuro assetto economico e finanziario dell’Unione europea. Mi limito a richiamare, tra gli altri, i temi del budget dell’Eurozona, dello schema europeo di garanzia dei depositi (il cosiddetto EDIS) e degli emendamenti al Trattato sul meccanismo europeo di stabilità.
In particolare, è attualmente aperta in seno all’Eurogruppo la discussione sulla definizione di uno strumento di bilancio per la competitività e la convergenza, appunto il budget dell’Eurozona, nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale. La questione è molto delicata per i nostri interessi nazionali: come sempre, ogni nuovo strumento può tornare utile ed efficace per rafforzare il nostro sistema economico-finanziario, ma, al contrario, può rivelarsi anche molto insidioso, a seconda di come venga concepito e concretamente strutturato. Per l’Italia -lo voglio chiarire subito – è prioritario che tale strumento sia di dimensioni adeguate, prevedendo anche una sua capacità di prendere a prestito sui mercati finanziari, che offra un vero supporto a investimenti e riforme, che abbia funzioni anticicliche e di stabilizzazione e, soprattutto, che non sia sottoposto a condizionalità che finiscano per penalizzare quegli Stati membri che più hanno bisogno di riforme strutturali e di investimenti.
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7. Conte Camera 19 giugno 2019
https://documenti.camera.it/leg18/resoconti/assemblea/html/sed0192/stenografico.pdf
Il secondo punto riguarda i rapporti e ladivisione dei ruoli tra Commissione e MES. Su questo punto la bozza attuale di modifica del Trattato riprende quanto concordato a dicembre 2018 e contenuto in particolare nel term sheet sul MES e nella posizione comune sulla cooperazione tra le due istituzioni. Il MES, se necessario, al fine di poter svolgere in modo appropriato e tempestivo i compiti a esso conferiti dal Trattato potrà seguire e valutare la situazione macroeconomica e finanziaria dei suoi membri, compresa la sostenibilità del loro debito pubblico. Tale attività, però, dovrà svolgersi per fini meramente interni incollaborazione con la Commissione europea e la BCE, al fine di garantire la piena coerenza con il quadro per il coordinamento delle politiche economiche di cui al Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
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8. Conte Senato 19 giugno 2019 (pag 69)
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1113860.pdf
L’accordo di dicembre 2018 prevedeva che fossero predisposte entro giugno 2019 le conseguenti revisioni al trattato MES. L’Eurogruppo del 13 giugno ha raggiunto un ampio consenso su una bozza di testo del trattato rivisto, sulla base del quale verrà definita, nella seconda parte dell’anno, la documentazione di secondo livello prevista dal trattato stesso. Secondo l’accordo raggiunto, su richiesta, in particolare, di Italia e Germania, le procedure per le ratifiche nazionali saranno avviate solo quando tutta la documentazione sarà stata concordata e finalizzata, nel prossimo mese di dicembre.
Intervento di Alberto Bagnai (Pag 84):
Il MES non è stato un grande successo: è stata una cosa nella quale il nostro Paese ha messo 60 miliardi di euro (poi magari parliamo anche di dove li ha trovati e come), senza avere neanche una posizione nel board, nel consiglio di amministrazione di questo organismo, e senza, peraltro, avere alcuna seria prospettiva di beneficiarne. La riforma del meccanismo deve es-sere seguita con attenzione, perché proprio di questo si tratta: creiamo un meccanismo del quale potremmo eventualmente beneficiare o creiamo un meccanismo chiuso, che ci esclude? La constatazione del fatto che il MES non era stato un grande successo e che l’approvazione era stata particolarmente affrettata ebbe anche delle conseguenze sul nostro ordinamento. Mi hanno raccontato in questa augusta Istituzione, di cui i funzionari sono la nostra guida e la memoria storica, le vicende che hanno portato alla legge n. 234 del 2012. In particolare, l’articolo 5, quello che stabilisce uno specifico e particolare obbligo di informazione per i trattati in materia monetaria e finanziaria, in qualche modo risentiva proprio delle tristi vicende di questo MES, che forse, all’interno di quel Parlamento, qualcuno, anche dell’attuale opposizione, aveva vissuto come un passaggio eccessivamente affrettato, dove ci sarebbe stato bisogno di un supplemento di istruttoria. Mi permetta, quindi, signor Presidente del Consiglio, di ringraziarla per il fatto che lei, in applicazione di questa norma e in completa coerenza con quel principio di centralità del Parlamento che lei fin dal primo giorno affermò in questa sede di voler rispettare, sia venuto ad annunciarci che questo approfondimento tecnico ci sarà.
ALLEGATO APPROVATO (Pag 199):
impegna, quindi, il Governo: (…)
11) più specificamente, in ordine alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, a non approvare modifiche che prevedano condizionalità che finiscano per penalizzare quegli Stati membri che più hanno bisogno di riforme strutturali e di investimenti, e che minino le prerogative della Commissione europea in materia di sorveglianza fiscale
12) a promuovere, in sede europea, una valutazione congiunta dei tre elementi del pacchetto di approfondimento dell’Unione economica e moneta-ria -la riforma del trattato del Meccanismo europeo di stabilità (MES), dello Schema europeo di garanzia sui depositi (EDIS), e del budget dell’area euro -, riservandosi di esprimere la valutazione finale solo all’esito della dettagliata definizione di tutte le varie componenti del pacchetto, favorendo il cosiddetto “package approach“, che possa consentire una condivisione politica di tutte le misure interessate, secondo una logica di equilibrio complessivo;
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9. DOCUMENTI RIASSUNTIVI DEL 21 GIUGNO 2019 PER PUBBLICO E PARLAMENTARI
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01113955.pdf
http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/AT013.pdf
Le modifiche concordate nell’Eurogruppo del 13 giugno 2019
Facendo seguito al mandato ricevuto dai leader dell’UE in occasione del Vertice euro del 14 dicembre 2018, l’Eurogruppo del 13 giugno 2019 ha raggiunto un ampio accordo sulla revisione del trattato del Meccanismo europeo di stabilità (MES), i cui principali contenuti sono riportati in una lettera del Presidente Centenoindirizzata al Presidente del Consiglio europeo in vista del Vertice euro del 21 giugno 2019. Le modifiche concordate al trattato del MES, sulle quali il Presidente dell’Eurogruppo ha espresso l’auspicio che si possa trovare un accordo complessivo sull’intero pacchetto di riforme entro la fine del 2019, in modo da consentire un immediato avvio del processo di ratifica negli Stati membri, sarebbero, in particolare, le seguenti:
·il MES, oltre a supportare la risoluzione delle crisi relative alle finanze pubbliche degli Stati membri, fornirebbe anche una garanzia comune(backstop) al Fondo di risoluzione unico delle banche sotto forma di linea di credito rotativo. Il backstop dovrebbe essere introdotto anticipatamente(dal 2020), a condizione che siano stati fatti sufficienti progressi nella riduzione dei rischi, da valutare nella seconda metà del 2019;
·una posizione comune dovrebbe stabilire le nuove modalità di cooperazione tra il MES e la Commissione europea all’interno e all’esterno dei programmi di assistenza finanziaria, nel pieno rispetto del quadro giuridico dell’UE.
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10. TRIA 31 luglio 2019
http://www.tesoro.it/ufficio-stampa/articoli/2018_2023-Giovanni_Tria/documenti/article_0102.pdf
Processo di riforma dell’European StabilityMechanism (ESM)
In riscontro alle osservazioni ed alle richieste formulate dagli onorevoli interroganti, si precisa, preliminarmente, che lo scorso dicembre 2018 i Capi di Stato e di Governo avevano raggiunto un accordo di massima sull’avvio di un processo di riforma dell’European Stability Mechanism(ESM) e sulle conseguenti modifiche al suo Trattato istitutivo. Tale riforma si innestava nel solco di una riflessione più ampia, col fine di completare l’Unione Economica e Monetaria, iniziata con la relazione dei cinque presidenti “Completare l’Unione economica e monetaria dell’Europa” del giugno 2015 e, da ultimo, alimentata da un pacchetto di proposte presentatedalla Commissione a fine 2017.In questo ambito, in concomitanza con la decisione di assegnare ad esso nuove funzioni relative al sostegno comune al Fondo di risoluzione per le banche, è iniziata una riflessione su una possibile riforma dell’ESM -istituito nel 2012 -le cui linee sono state successivamente definite dai Capi di Stato e di Governo a dicembre 2018, sulla base delle proposte elaborate dall’Eurogruppo del 4dicembre e già rese pubbliche. In tale contesto, l’Eurogruppo del 13 giugno u.s. ha raggiunto un ampio consenso su una bozza di revisioni del Trattato ESM. Tale bozza è stata quindi sottoposta all’Eurosummit dello scorso giugno per le opportune deliberazioni dei Leader. L’Eurogruppo ha anche preso atto dei progressi fatti sulla relativa documentazione legale, precisando tuttavia che il lavoro sarebbe proseguito nella seconda metà dell’anno per permettere l’allineamento di tale documentazione al testo del Trattato rivisto, che pertanto non è ancora stato approvato nella sua versione definitiva. La bozza di revisioni al Trattato ESM, presentata al Vertice del 21 giugno, rappresenta quindi la traduzione, in termini di testo normativo preliminare, delle intese del dicembre 2018. Al riguardo i Leader, lo scorso giugno hanno preso atto della bozza di revisioni proposte e invitato l’Eurogruppo a continuare i lavori affinché si possa giungere ad un accordo a fine 2019 che includa oltre alla bozza di testo del Trattato rivisto anche la documentazione di secondo livello prevista dal Trattato stesso.
Lo Statement dell’Eurosummit ha anche precisato, come richiesto dall’Italia, che nei prossimi mesi si dovrà seguire un approccio complessivo in una logica di pacchetto con riferimento ai tre ambiti delineati a dicembre scorso -revisione del Trattato ESM, introduzione dello strumento di bilancio per la competitività e convergenza (cd. Budget dell’Area Euro) e Unione bancaria, incluso EDIS (Europeandeposit insurance scheme).Si precisa, inoltre, che essendo la conclusione dell’accordo sul pacchetto complessivo relativo all’ESM prevista per dicembre 2019, solo a partire da quel momento potrà essere avviato il processo diratifica, che dovrà essere preceduto da una legge di autorizzazione del Parlamento, ai sensi dell’art. 80 della Costituzione.
Se avete letto fin qui e siete nel pieno possesso delle vostre facoltà mentali non potete che accettare il fatto che tutti sapevano….
Avv. Marco Mori
[…] Riforma del MES, ecco le prove documentali delle menzogne leghiste. […]
Buona giornata, Avv. Mori. Ottimo il chiarimento. Però, la sostanza adesso è: il MES/ESM riformato porta vantaggi o danni all’Italia? Pertanto, dalla risposta del Parlamento, si accetta o si rifiuta la riforma. Sani !
se i media, stampa, televisione avessero dato voce ai sovranisti per il ritorno alla sovranità monetaria, non saremmo arrivati a questo punto, un vicolo cieco, un punto di non ritorno. Adesso solo il popolo ribellandosi all’Unione europea uscendo dall’€. sarà l’unica ns. speranza per tornare sovrani