La parola “moderazione” spesso ricorre in questi anni difficili e ha avuto ampio spazio anche nella recentissima campagna elettorale. La contrapposizione, palesemente creata a tavolino mediaticamente, tra fascisti ed antifascisti, serviva proprio a segnare una netta linea di confine tra moderati, ovvero gli europeisti, e i sedicenti estremisti antieuropeisti.
Serve moderazione, ci raccontano, per non spaventare gli elettori. Serve moderazione, ripetono, per affrontare la crisi economica e risolvere i problemi della sovrastruttura europea attraverso il dialogo con i nostri partners. Solo una persona moderata sarebbe infatti in grado, nell’immaginario creato artificiosamente, di andare a Bruxelles e ottenere qualche risultato degno di nota.
In nome della moderazione molti grandi partiti, in precedenza considerati estremisti, hanno modificato le proprie posizioni che così sono diventate sempre più morbide verso l’Europa, fino a diventare speculari a quelle viste in passato ad esempio con il PD. Solo un estremista oggi, questo è il messaggio che passa ogni giorno ed arriva ad una popolazione sempre più disorientata, parlerebbe di uscire dall’euro.
Non bisogna mettere in discussione la permanenza dell’Italia nella moneta unica, ma possiamo unicamente chiedere tavoli di confronto per cambiare qualche regola, questo è un comportamento responsabile, questo è un comportamento moderato. Altrettanto moderati bisogna essere a livello di politica interna, non si deve litigare con chi fino a cinque minuti fa appoggiava le misure lacrime e sangue di Mario Monti, perché con qualcuno occorre pur governare. Per arrivare alla maggioranza del Paese occorre essere moderati e dialogare con tutti, non importa quindi se le mani degli alleati sono sporche del sangue dei tanti italiani che si sono tolti la vita in forza dei provvedimenti di attuazione delle misure economiche di volta in volta chieste da Bruxelles.
Anzi per questi neo moderati, chi critica certe alleanze viene dipinto come un qualcuno che rema contro ed allontana il momento in cui il paese finalmente potrà uscire dalla crisi. Sempre in nome della moderazione si sono votati due Presidenti per Camera e Senato di grande dialogo e profondamente amici dell’Europa, che entrambi vedono come una necessitata casa comune. E se provate a chiedere perché almeno una delle due Camere non è stata affidata ad un euroscettico, ancora una volta la risposta chiama in causa la moderazione.
Nel frattempo che i moderati, “carini e coccolosi”, dibattono, Bruxelles tuona invocando per il nostro Paese le medesime ricette che hanno raso al suolo la Grecia ed il Fondo Monetario parla addirittura di necessità di taglio delle pensioni, altro che abolire la legge Fornero!
Peraltro ad un “estremista” come chi scrive non sfugge oggi, come non sfuggiva ieri, che la Fornero non è la causa della malattia, ma solo un suo sintomo. La sua riforma fu semplicemente la conseguenza obbligata della permanenza dell’Italia nella moneta unica. Dentro la moneta unica le tutele sociali guadagnate con secoli di battaglie non possono che evaporare una ad una. Sempre richiamando alla grande moderazione e al ben noto senso di responsabilità di tutti la soglia di povertà ha raggiunto, come abbiamo appreso anche dalle ultime notizie di stampa, il nuovo record storico. Il nostro Paese ha addirittura il record europeo per la popolazione a rischio esclusione sociale che raggiunge uno sconfortante 30%. Un Italiano su tre vive quotidianamente dunque la disperazione della povertà, un Italiano su tre non è una persona libera. Perché un povero, come ricordava anche Sandro Pertini, sarà certamente libero di imprecare, di bestemmiare, ma qui finisce la sua libertà.
Non è certamente questo il modello che la nostra Costituzione voleva per il nostro popolo, ma la nostra Costituzione evidentemente è troppo estremista. Non a caso moderate banche d’affari, come ad esempio JP Morgan, già da tempo, ne chiedono lo smantellamento, poiché troppo sbilanciata a favore dei lavoratori e troppo socialista.
In alcune città, vedi quanto accaduto a Genova, viene considerato “estremo” e dunque da sanzionare chi osa rovistare nella spazzatura. Non è un comportamento evidentemente consono per un moderato. Sempre nell’ambito della moderazione e della razionalità si annoverano i racconti sugli Stati che non hanno soldi propri, che devono tassare per avere il denaro da spendere ed ovviamente, visto che le tasse sono già troppo alte, occorre tagliare la spesa pubblica. Poco importa se anche lo stesso FMI ammise già anni fa che i tagli alla spesa peggiorarono la crisi greca poiché ogni euro di spesa in meno comporta una contrazione del PIL ampiamente superiore ad un euro. Poco importa anche che la moneta in realtà si crei dal nulla senza alcun vincolo e che dunque ne serva semplicemente la quantità giusta per far sì che tutta la popolazione possa lavorare dignitosamente e dunque così concorrere al progresso materiale o spirituale della società.
Tuttavia già rifiutarsi di tagliare la spesa sarebbe inaccettabile per un moderato, figuriamoci chiedere di aumentarla drasticamente: solo un estremista può ipotizzarlo. A proposito di estremisti, anche il già citato Pertini ci ricordava che quando un governo non fa ciò che vuole il popolo va in verità cacciato anche con le pietre ed i bastoni. Ma allora arriviamo a porci la fatidica domanda, la moderazione è in definitiva un valore o un difetto, una virtù o un vizio?
La moderazione intesa come pacatezza, attitudine al dialogo, senso della misura e dell’equilibrio e anche di riflessione prima di prendere le decisioni, è certamente compatibile con una situazione di democrazia perfetta, di benessere e diritti garantiti, dunque in una situazione di piena ed effettiva attuazione della reale uguaglianza economica e sociale prevista dalla Costituzione repubblicana. La moderazione invece è completamente inadeguata quando ci si trova proiettati fuori dagli schemi del vivere civile, quando si è al cospetto della violazione di diritti fondamentali, quando il tuo interlocutore risponde alla tua pacatezza e al tuo dialogo prendendoti letteralmente a pugni in faccia. Quando il tuo interlocutore è un criminale fuori dalle regole, la moderazione è semplicemente un atto di suprema imbecillità.
Il moderato a quel punto diventa unicamente un debole, che soccombe senza la minima reazione davanti al proprio carnefice. La Grecia è morta così, senza alcuna reazione. L’Italia grazie ai sovranisti moderati, che ormai purtroppo vanno messi allo stesso livello dei carnefici, seppur con l’attenuante di un’ingenua buona fede che in alcuni riconosco, si appresta a seguire il medesimo percorso. Il moderato a questo punto risponderà con il solito trito e ritrito mantra del “ma senza i numeri non si governa”.
E qui l’estremista, sommessamente, prova a ricordare che governare tanto per governare è ancora più inutile che stare all’opposizione. Alberto Bagnai cercava giorni fa, con il suo solito atteggiamento da indisponente che si pavoneggia, di sottolineare il fatto che la sua scelta di entrare “moderatamente” in Lega gli consentirà di essere nella stanza dei bottoni. Precisamente di essere, per usare le sue parole, rilevante. Io invece sarò irrilevante…
Certo forse lui sarà nella stanza dei bottoni, ma esserci con le mani legate, equivale a non esserci affatto. Anzi una differenza c’è, quando un domani il popolo chiederà il conto a chi sedeva nella stanza dei bottoni non accetterà come giustificazione un “avevo le mani legate”. Il Paese può tornare rilevante solo riscattando la propria sovranità senza chiedere il permesso a nessuno per farlo e combattendo, se necessario, con chiunque si opponga a tale legittima richiesta. La sovranità si può riscattare solo facendo capire al popolo cosa ci hanno fatto e chi sono gli estremisti che ci hanno ridotto in queste condizioni.
Al popolo vanno spiegate dunque, senza alcuna moderazione, le dinamiche di questa crisi economica, il funzionamento della moneta ed il perché ci vogliono disoccupati. Un partito al 20%, facendo un’opposizione feroce e mantenendo la rotta sull’exit unilaterale, ha un destino già scritto, essere maggioranza assoluta nel Paese alle successive elezioni.
Ecco perché disprezzo Lega e M5S addirittura più dei partiti dichiaratamente alleati al potere finanziario, perché con la loro moderazione hanno condannato il Paese, che così facendo non si libererà neppure tra cinque anni. E quando forse gli estremisti inizieranno a far paura la dittatura finanziaria sarà così radicata da poter riuscire ad obbligarci al silenzio con i consueti metodi visti nella storia ad opera delle grandi dittature.
Finirà male e la colpa sarà anche dei moderati. I “battipugnisti” ci pensino bene, continuando su questa strada si sporcheranno anche loro le mani con il sangue del popolo italiano.
Avv. Marco Mori, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”.
Ho letto con tanto interesse l’ articolo che fa riflettere su come essere determinati nella lotta x liberare l’ Italia dall’ Europa credo che tutto debba trarre origine dal senso di giustizia individuale. Un forte senso di giustizia è molto più motivante e incisivo di chi animato da sentimenti di rivalsa.. tende a schiacciare l’ avversario Occorre lottare e mettere la propria forza x applicare la giustizia non x “avere la meglio” su chi ha tradito la costituzione il confine tra giustizia e vendetta è sottile ma l’ esito è completamente diverso anzi direi l’opposto..
Il discorso che volevo sentire. Sempre più con Voi
Subire l’austerità sapendo che porta al rallentamento della circolazione monetaria ed alla miseria;
– attuare il Patto di Stabilità sapendo che porta a disservizi e disagi per i cittadini;
– aderire al Mes sapendo che porta il denaro stanziato solo nelle casse delle banche;
– aderire alla deflazione salariale sapendo che porta alla impossibilità di vivere dignitosamente e per i giovani di crearsi una famiglia;
-aderire al Fiscal Compact inserendolo nella Costituzione sapendo che porta scientificamente all’ impossibilità di far crescere gli investimenti ed i risparmi;
-aderire all’euro per non avere più il diritto sovrano di stampare con le rotative delle nostre zecche il nostro denaro e doverlo continuamente chiedere in prestito aumentando il debito e pagando interessi, ci preclude ogni possibilità di progettare piani di investimento per creare lavoro e progresso sociale nel benessere.
LA BCE è una banca privata che gestisce arbitrariamente le linee di credito ed è pura follia suicida persistere nell’ aderire all’ EURO e all’ Unione Europea regolata dal neofeudale
Trattato di Lisbona.
I “battipugnisti” Lei li chiama, credo siano gli stessi che Paolo Barnard chiama “Pippo&Baudo”..
Temo abbia regione a dire che “finira’ male..”, anche se non sono del tutto d’accordo: finira’ peggio che male..
Ma forse siamo arrivati ad un punto talmente critico ed irreversibile che “deve” finire cosi, cioè “peggio che male”, purché finisca e possa ricominciare qualcosa di veramente nuovo..
Non si tratta neppure “semplicemente” di riappropriarsi della sovranità nazionale e monetaria, e’ tutto il sistema dei partiti che e’ in via di estinzione, e’ lo stesso Stato moderno cosiddetto “di diritto”, in realtà “di delitto”, che e’ affetto da malattia incurabile allo stato terminale: lo Stato cosi come lo conosciamo non e’ sempre esistito, ne’ esistera’ ancora per molto, come un qualunque organismo vivente lo Stato nasce, cresce, invecchia, muore..
Io consiglierei di rileggere le opere di Adriano Olivetti, le sue “comunità” e la sua politica senza partiti, un nostro “eroe” come Mattei e Moro messo a tacere anzitempo dai nostri “amici” e “alleati”..
L’ italiano è troppo ottuso e allo stesso tempo egoista, da accorgersi che la sua nazione sprofonda nel baratro. Continuerà cinicamente ad andare avanti facendo finta di nulla, seguendo pari pari alla lettera il suo patetico motto “MORS TUA VITA MEA” preferito, facendosi strada fra una moltitudine di cadaveri in putrefazione (tra cui quello del sottoscritto !); magari anche compiacendosi per la morte di costoro; ritenuti da egli: vile anti – italiano quale è, dei nemici fascisti, razzisti e sovranisti e dunque degni di miglior vita.
Morale della favola: only the Stronz wil survive.
Sarà un caso che un giurista come Ugo Mattei dica le stesse cose ? Credo di no. ‘Dittatura finanziaria’ : questa è una parola chiave che riassume bene il presente, e di cui Mattei parla altrettanto in termini chiari e comprensibili a tutti. Grazie per quello che fa con grande coraggio e determinazione, Avvocato. E grazie per l’opera di divulgazione e spiegazione. Si possono avere opinioni politiche diverse nel pubblico che legge le Sue considerazioni, ma sarebbe sciocco non provare a fermarsi ed a ragionarci. Per avere maggiore forza nelle idee che porta avanti, e speranza di indurre una crepa sempre più irreversibile nel ‘Sistema’, occorre inizialmente spiegare alle persone lo stato delle cose. E Lei lo sta facendo bene.
E’ proprio vero il detto di un economista….
“chi non conosce il sistema monetario, non conosce il mondo in cui vive”.
OTTIMO !
Caro Marco la tua disanima non fa una piega. Un unico appunto: ti rendi conto che siamo in italia, vero?! Non ho molta fiducia nella rabbia italiana, dura fino ad ora di pranzo. Ci vorrebbero persone disposte a mangiare patate, pronte a soffrire. Non ne vedo. Perché come ben sai i mezzi di ricatto sono tanti e sofisticati. La vedo dura. Non vedo vie di uscita Marco. Grazie del tuo pregevole lavoro.
Gent.mo buongiorno,
ho letto con attenzione il tutto. Sono un ex estremista di sinistra, punk anarchico e oggi ho sposato casa pound.
Cosa penso? il moderato è l’eunuco della corte dei miracoli che tiene il piede in due scarpe, è lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia in attesa che cambi il vento per salire sul carro dei vincitori. Il moderato non sa rischiare, vivacchia nello status quo, comunque esso sia. Abbiamo perso la nostra identità grazie alla banda dei “moderati” che hanno distrutto un paese. Riappropriamoci di noi stessi, cacciamo gli affamatori del popolo: parlamento, banche, europa.Per allargare l’analisi non posso accettare che la vecchina sia sfrattata perchè la pensione non le permette di pagare l’affitto e che i negretti stiano nei tre stelle col cellulare e si lamentino per la qualità del cibo che gli viene omaggiato (Como) o perchè non ricevono la paghetta che gli spetta (Roma) …perdoni il francesismo : ma chi cazzo gliel’ha concessa.
Grazie per la pazianza di aver letto il tuttto
Stando cosi le cose sarebbe utile che gli italiani votassero in modo tale che Tu facessi il presidente del consglio e Simone Di Stefano il presidente dello stato, il problema è che non ci sono gli italiani, bisogna costruirli.