L’Istituto Bruno Leoni nasce nel 2003. Trattasi di un’associazione che diffonde la più classica della spazzatura liberista. Ignoranti, nella più benevola delle ipotesi, che ci raccontano che il libero mercato, causa unica della crisi economica che viviamo, è invece la panacea di tutti i mali. Analfabeti Costituzionali che negano la naturale barriera all’iniziativa privata prevista nella nostra Costituzione. La libertà economica, come ogni altra libertà, non può spingersi fino a comprimere i diritti inviolabili degli altri cittadini, proprio per questo l’art. 41 Cost. ha riconosciuto un limite invalicabile all’iniziativa privata, l’interesse pubblico. D’altronde la presenza di uno Stato che disciplina, coordina e controlla l’economia è il punto di partenza da cui ripartire per superare la crisi economica in cui l’ideologia liberista ci ha gettato, attraverso la codificazione dei trattati europei.
L’ultima trovata pubblicitaria dell’istituto Leoni è al limite del vero e proprio atto criminale. Purtroppo il reato di abuso della credulità popolare non esiste più, altrimenti sarebbe stato certamente da invocare. Nelle stazioni ferroviarie di Milano e Roma sono stati istallati maxi schermi che conteggiano il debito pubblico italiano e la sua costante crescita. Dietro lo slogan “ogni promessa è debito” l’Istituto Leoni ci ricorda in questa campagna elettorale che è necessario abbattere il debito, che pesa su ogni cittadino, bambini compresi.
Voglio scriverlo chiaro per l’ennesima volta, il debito pubblico è la ricchezza del settore privato. Più chiaramente, per tutti noi esso non è affatto un vero debito, ma un credito! Il debito pubblico sono i nostri risparmi accumulati anno dopo anno. Il debito ha iniziato ad essere un vero problema da quando l’Italia ha perso il suo ruolo di Stato, cedendo la sovranità monetaria. Retrocessi al livello di qualsivoglia soggetto privato, l’Italia non è più libera di arricchire i cittadini facendo deficit, ma può fallire quando banche commerciali e centrali, che oggi creano moneta dal nulla al posto degli Stati sovrani, decidono di chiudere i rubinetti. Il debito è diventato un arma di ricatto efficiente quanto, anzi più, di un esercito.
Proviamo con un esempio molto semplice a spiegare quanto sia folle e irricevibile la tesi dell’istituto Leoni. Immaginiamo di creare un nuovo Stato da zero, di essere agli albori della civiltà e di vivere in una comunità che si è appena data un patto sociale e decide di iniziare ad utilizzare la moneta al posto del baratto come metodo di scambio di beni o servizi. La moneta nel momento che iniziamo una simile operazione non esiste, siete d’accordo? Ci sono solo i cittadini e la loro capacità di lavorare, nonché i beni materiali che sono riusciti a costruire sempre con le proprie capacità fino a quel momento.
Stando così le cose la moneta non può essere prelevata dai cittadini del neonato Stato, ma è lo Stato stesso ad emetterla, creandola dal nulla, e a distribuirla tra la gente. Come fa a distribuire moneta uno Stato? Molto semplicemente attraverso la spesa pubblica, lo Stato crea moneta dal nulla e la usa per pagare i cittadini per costruire ad esempio strade, ferrovie, ospedali, ecc., ecc.
Mettiamo che alla fine del primo anno solare del nuovo Stato siano state create e spese 100 monete. A questo punto entra in gioco la tassazione, sia come strumento di imposizione della moneta (se i cittadini devono pagare tasse con una moneta ben precisa, sotto pena sanzioni, magari penali, sono naturalmente obbligata ad accettarla ed utilizzarla come mezzo di scambio), sia come redistribuzione della ricchezza, mai invece come metodo di cassa poiché lo Stato può creare dal nulla tutto il denaro che vuole.
Se alla fine del primo anno lo Stato recuperasse con le tasse 50 delle 100 monete emesse avrà fatto un deficit di eguale misura ma il settore privato, oltre alle opere costruite dalle persone pagate con la nuova moneta, si sarà arricchito anche da un conseguente risparmio monetario, pari esattamente al deficit dello Stato. Poniamo di continuare anno dopo anno a fare lo stesso deficit, dopo dieci anni il debito pubblico del Paese, ovvero la sommatoria dei deficit annuali, sarà pari a 500. Parimenti il settore privato avrà un risparmio monetario pari proprio al valore del debito dello Stato. In uno Stato a moneta sovrana il debito è solamente il risparmio privato, la ricchezza dei cittadini.
Se lo Stato immaginato si fosse comportato come vuole l’istituto Leoni, ovvero avesse deciso di non creare il debito pubblico, non sarebbe più ricco, ma semplicemente non avrebbe quelle strade, quelle ferrovie, o quegli ospedali pagati con la moneta creata, parallelamente il settore privato non avrebbe ricevuto al suo interno la moneta necessaria a svilupparsi e la comunità si sarebbe estinta, oppure sarebbe dovuta tornare al baratto per sopravvivere. I liberisti del Leoni, che se potessero si privatizzerebbero anche le madri, invocano in definitiva politiche che in primo luogo spazzano via il settore privato stesso. Ogni volta che la spesa pubblica viene tagliata un dipendente resta disoccupato e una saracinesca si abbassa, la matematica non è un’opinione!
Il debito pubblico italiano, per la verità, è poi gravato dagli interessi che abbiamo pagato fuori dal nostro Paese, interessi che hanno arricchito pur sempre privati, ma che con l’Italia purtroppo non c’entrano nulla, ma ovviamente anche questo aspetto non rappresenta affatto una ragione per ridurre il debito. Ciò che va fatto è semplicemente riscattare la sovranità monetaria e riprenderci il controllo delle nostre leve macroeconomiche. L’Italia poi ha bisogno di più deficit e di più spesa pubblica per uscire dalla crisi, strozzata com’è da gli oltre vent’anni di avanzo primario, ovvero sono più di vent’anni che lo Stato tassa più di quanto spende distruggendo il risparmio nazionale!
Viva il debito pubblico, ricchezza del nostro Paese e vergogna ai falsari ideologici dell’Istituto Leoni. Il 4 marzo non votate per chi chiede di tagliare la spesa, votate per chi vuole ridarvi la sovranità monetaria, votate CasaPound.
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Avv. Marco Mori, CasaPound Italia, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile on line su ibs
[…] fonte studiolegalemarcomori […]
L’iniziativa dell’Istituto Bruno Leoni non è apartitica, neutrale, nella misura in cui occupa lo stesso spazio, sui mini e maxi schermi delle maggiori stazioni italiane, della pubblicità elettorale di +Europa. Ricordo anche che le altre pubblicità che ho visto sfilare su questi schermi, in binomio con il contatore e lo spot di +Europa, erano ‘coerenti’ col messaggio della Bonino. Tra tutte ricordo United Colors of Benetton (la società globale e multietnica apparentemente ugualitaria, in realtà risultato della deportazione dei popoli), che ben si sposa con il progetto degli Unites States of Europe della Bonino dove masse di immigrati dovrebbero essere introdotti in Europa al fine di costituire un’ingente riserva di manodopera a basso costo.
“Abbiamo un avversario peggiore della finanza internazionale, gli ignoranti!!”, Avv. Marco Mori.
http://www.studiolegalemarcomori.it/abbiamo-un-avversario-peggiore-della-finanza-internazionale-gli-ignoranti/
That’s ii!!!
Cordiali saluti.
PS se le avessero dato solo un pò di maggiore visibilità su Tv e giornaloni, CasaPound viaggerebbe attorno all’8% come minimo!!
Questi subumani senz’anima, predatori sociali, fanatici della competitività , dovrebbero essere deportati su un’ isola a scannarsi tra di loro.
Più spiego alle persone che il debito pubblico è la ricchezza della nazione e più mi accorgo che la gente non riesce a capire …. E’ desolante come la grande maggioranza di chi è nato o cresciuto schiavo degli effetti dell’ideologia liberista non riesca ad immaginare una società differente.
Sempre più convinto di votare CasaPound.
Razza di coglione assoluto. Dimmi chi tra tutti i partiti che si presentano alle elezioni propone seriamente di tagliare la spesa pubblica. Che siate fascisti, comunisti o altro, siete d’accordo su una cosa sola: vivere alle spalle dei vostri figli e nipoti. Siete degli schifosi infami. Bruno leoni rappresenta l’opposizione a tutti i partiti che si presentano alle elezioni. Per finire spiegami come fai a chiamare liberista un sistema che ti estorce 80% di quanto guadagni sottoforma di tassazione diretta e indiretta. Idiota.
Ho pubblicato il tuo commento pieno di insulti, perché è interessante prova dello stato di grave ignoranza in cui versano tanti italiani accecati dalla propaganda. Il tuo sciocco livore conferma la tua buona fede. Allora fermati, respira, e studia! Le tasse non pagano i servizi ma redistribuiscono la moneta che si crea dal nulla. Immettere più moneta nell’economia non indebita nessuno se ne sei il monopolista. Ci hanno strappato la banca centrale proprio per ricattarci. Un’economia che avanza ha bisogno di maggiore quantità di quel bene strumento necessario a scambiare beni e servizi che è la moneta. La quantità di moneta da creare è la decisione più importante di uno Stato. Bruno Leoni è semplicemente un’associazione che collabora all’eversione della nostra democrazia. Essi al contrario tuo, lo fanno consapevolmente, ben sapendo le menzogne che scrivono. E ora, corri a studiare! Lo devi ai tuoi figli.