Cari lavoratori, i Sindacati storici vi hanno tradito.
Nella costante perdita di diritti che hanno contraddistinto gli ultimi anni, e culminati con interventi legislativi a dir poco criminali quali la legge Fornero e la riforma di Renzi, i Sindacati sono sempre stati dalla parte del capitale. Non abbiamo visto mobilitazioni neppure davanti alle più gravi barbarie.
Ovviamente mi riferisco ai Sindacati storici, quali ad esempio la CGIL, la CISL, la UIL. Proprio ieri, in studio, ho apprezzato l’ennesimo episodio di collaborazionismo sindacale, in cui, in nome della falsa emergenza economica, si accetta di comprimere i diritti dei lavoratori. Nel caso di specie i soliti Sindacati “maggiori” hanno siglato il prolungamento dell’orario di lavoro dei dipendenti a stipendi invariati per un’azienda di Rapallo. Ignoranza, malafede?
Resta il fatto che i Sindacati hanno accettato negli anni la perdita di fondamentali diritti dei lavoratori facendo passare ogni compressione degli stessi per una vittoria. Il meccanismo è stato semplice, i Governi di volta in volta hanno messo tre o quattro temi sul piatto. Il Sindacato salvava un diritto perdendone due, così poteva poi raccontarvi di avervi tutelato. In poco tempo ci siamo trovati a spazzare via le tutele previste nello Statuto dei Lavoratori; assistere al superamento dell’art. 18 senza vedere la reazione dello sciopero generale e ad oltranza è stato un qualcosa di surreale. Se un dipendente può essere cacciato in cambio di quattro spiccioli di risarcimento esso perde ogni parità negoziale con il proprio datore di lavoro e diventa costretto a subire ogni sopruso.
A proposito di sciopero poi occorre ricordare come tale forma di protesta, costituzionalmente tutelata, sia stata fortemente aggredita. Si è raccontato ai dipendenti che va bene protestare, ma lo si deve fare senza creare danni. Ora capite da soli che se uno sciopero non danneggia l’azienda e non crea disagio ai cittadini è completamente inutile. Se non è possibile esprimere la misura dei rapporti di forza in queste forme il capitale schiaccia per definizione il lavoro. Una cosa era regolamentare uno sciopero al fine della tutelare valori fondamentali quali vita e salute, altro comprimerlo in nome dell’esigenze economiche.
Tuttavia il potere delle sigle sindacali collaborazioniste, perché così possono essere definite a prescindere dalla loro buona o cattiva fede, dipende unicamente dai lavoratori. Siete Voi che avete la possibilità di toglierglielo. Finché avranno iscritti ovviamente potranno firmare accordi collettivi ed aziendali contro l’interesse dei lavoratori, proseguiranno a braccetto con l’oscena dittatura liberista. I Sindacati maggiormente rappresentativi firmano accordi vincolanti per tutti, questa è la legge.
Ma se da domani voi stracciaste le maledette tessere di questi fiancheggiatori dei poteri sovranazionali essi perderebbero la possibilità di svendere i vostri diritti, tornereste padroni del vostro destino! Creare nuovi Sindacati è poi semplice e peraltro vi sono sigle già oggi interessanti poiché pronte alla lotta, penso ad esempio ad USB, non a caso una Sindacato critico verso l’euro e l’UE, ovvero le espressioni più pure del potere finanziario neoliberista.
Una delle chiavi per ostacolare il disegno della grande finanza è proprio quella di tornare a misurare i rapporti di forza nelle piazze, attraverso il pacifico esercizio di un diritto Costituzionale e contestando quelle norme, queste invece incostituzionali, che hanno limitato il diritto di sciopero oltre ciò che era lecito fare. Precettazioni e sanzioni sono un pericolo oggi, i lavoratori poi sono sempre più divisi e questo non li aiuta. Ma i lavoratori uniti che rivendicano diritti, sarebbero inarrestabili. Il potere economico è forte se si gioca secondo le loro regole, ma se invece i lavoratori incrociassero le braccia fino al completo ripristino dei propri diritti, la dittatura finanziaria cesserebbe di esistere domani.
Stracciate le tessere! Libertà!
CGIL, CISL, UIL, dico il falso? Querelatemi! Avete tradito i lavoratori, avete tradito i vostri iscritti.
Avv. Marco Mori, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”, disponibile on line su ibs.
Buon giirno, mi chamo Marisol e sono iscritta allá CGIL, zona di Vicenza. Lavoro nel settore della pelle, un laboratorio con 80 operai che fa borse in pelle per un riconosciuto marchio. In ditta ci siamo iscritti in quattro al sindacato per chiedere un nostro diritto riguardante il welfar, a cui l’impresa non ha mai voluto aderire. Come posso contattarla o dove mi consiglia lei di andare. Il sindacato USB O l’UE è la prima volta che lo sento nominare. Ho cercato su internet sulla zona dove abito e non ho trovato niente. Mi sa dare un indirizzo se n’è a conoscenza.
Sono un vecchio pensionato ex dipendente della Olivetti di Ivrea e parlo per conoscenza diretta e sono sempre stato iscritto a un sindacato interno definito dai tre briganti come il sindacato del padrone.
La Olivetti è stata distrutta su comando americano e l’esecutore dello smantellamento è stato il De Benedetti con la piena complicità della triplice sindacale e la collaborazione dei giornali locali per dare la colpa ai dipendenti “pelandroni”. Sentiti saluti e complimenti per il coraggio di portare avanti la verità su quello che sta accadendo sulle spalle dei cittadini ignari della verità e schiavi delle informazioni pilotate del potere.
Come darti torto..Ne sono straconvinto è ciò che tento di far capire ai colleghi di amiu da un poi,ma tu lo sai .Tieniamo duro.