Oggi due bordate hanno colpito il Governo Renzi. La prima è il dato della disoccupazione, giunta al massimo storico da quando esistono le rilevazioni, 13,4%. La seconda è la conferma che l’Eurozona è in forte deflazione. Nulla che faccia vedere una luce in fondo al tunnel, ma l’opposto. La crisi peggiorerà.
Chi critica le scellerate politiche economiche del Governo è stato bollato come “gufo” da Matteo Renzi, il terzo Presidente del Consiglio consecutivamente scelto dai mercati per smantellarci.
Ebbene i gufi hanno ragione e purtroppo era facilissimo prevederlo. Se distruggi la domanda interna, deprimendo i consumi con politiche di rigore, nonostante l’assenza di qualsivoglia spinta inflazionistica, la più ovvia ed immediata delle conseguenze sarà l’aumento della disoccupazione e l’abbassamento dei prezzi al consumo. Detto in parole povere questo significa povertà e miseria.
A tutto questo Renzi non risponde nel modo consono. Ovvero Renzi non pone in essere politiche espansive dirette a mettere più soldi nelle tasche dei cittadini (lo ricordo sempre i soldi si creano dal nulla!), ma obbliga il Parlamento ad approvare leggi finanziarie (mi piace ancora chiamarle così, un ricordo di quando eravamo quasi sovrani) recessive fatte solo di tagli e tasse nonché una folle riforma del lavoro.
La flessibilità dei licenziamenti, in un momento di domanda di lavoro distrutta tanto quanto la domanda interna nel suo complesso, non può che avere una conseguenza certa: la deflazione salariale.
Tutto questo i “gufi” lo dicono, ed hanno ragione. Purtroppo nonostante la facciata mediatica anche Renzi è perfettamente consapevole di ciò che porta avanti. La volontà di Renzi segue il disegno di natura criminale di Mario Monti di utilizzare la crisi economica al fine di costringerci a cedere fette sempre più cospicue della nostra sovranità.
Renzi al Governo è l’equivalente dell’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale. Come allora viene compiuto ai danni del nostro paese un atto ostile volto a cancellare la sua indipendenza e la sua personalità giuridica. Oggi questo si fa con una truffa economica senza precedenti, codificata nei Trattati UE, mentre allora si usavano i carri armati. La violenza è tuttavia la medesima, senza contare che la cooptazione della volontà altrui è comunque una forma di violenza.
Il codice penale sanziona tali comportamenti ovviamente con particolare riferimento agli art. 241 e 243 c.p. I “gufi” insomma continuano a vedere lontano. Peccato solo che alla Procura di Roma siano una specie rara… Ma le cose cambieranno, basta avere pazienza.
Ma riflessi penali a parte cosa dovrebbe fare Matteo Renzi se fosse in buona fede o se venisse improvvisamente colto da un sussulto di amore verso il prossimo? Come si esce dalla crisi?
Anche non aderendo alla tesi di immediata euroexit (che come sapete caldeggio), si può uscire dalla crisi semplicemente andando in Europa a dire testualmente che l’Italia violerà i Trattati laddove non compatibili con la Costituzione. L’Italia farà deficit nella misura necessaria alla ripresa della domanda interna, anche fosse il 10% del rapporto sul pil annuo. Si tornerà così anche al pieno rispetto della tutela del risparmio di cui all’art. 47 Cost., risparmio che ovviamente deve necessariamente essere creato con politiche di deficit (non esiste altro modo! È matematica). Per rendere possibile ciò serve moneta fresca nell’economia reale e dunque BCE dovrà comprare obbligatoriamente tutte le obbligazioni italiane emesse e dovrà farlo ad un tasso negativo (il costo del denaro deve tornare decisione sovrana nazionale), siamo in deflazione! Sarà anche necessaria una piena tutela del lavoro con ritorno al contratto a tempo indeterminato ed ad una reintegra estesa alla totalità dei licenziamenti senza giustificato motivo oggettivo o soggettivo.
Solo dopo essere tornati ad un adeguato livello di inflazione interna si potrà pensare, in caso di spinte inflazionistiche eccessive, di praticare tassi positivi e politiche di maggior rigore, ma sempre fermo l’obbligo di BCE di comprare tutti i titoli di Stato italiani ed europei. Il debito tornerà ad essere il corrispondente contabile della quantità di moneta emessa nel sistema. In caso di risposta negativa (più che probabile) l’Italia dovrà denunciare i Trattati UE per incompatibilità con la propria Costituzione ed in particolare per incompatibilità con i principi fondamentali dell’ordinamento (artt. 1-12) ed i diritti inviolabili dell’uomo.
Questo farebbe un Presidente del Consiglio che vuole il bene del paese. L’Europa unita ha senso solo se le Nazioni conservano la loro sovranità, fatte salve le necessarie limitazioni per aderire ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra i popoli. Pace che oggi è messa in pericolo dalla finanza globale.
Quando la finanza globale mina la democrazia va fermata e, se necessario, nel nome dell’interesse pubblico, cancellata senza alcun riguardo. Anche perché, gran parte dei profitti finanziari, sono semplicemente il frutto di un reato e dunque non si può parlare di esproprio di ricchezze ma di confisca di ciò che ci è stato rubato. Gli interessi che paghiamo sul debito pubblico a causa dell’illegittima cessione di sovranità monetaria ed economica sono semplicemente il profitto di un reato commesso ai danni del popolo italiano di cui anche Matteo Renzi è complice.
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Andiamo avanti!
Aggiornamento del 9.1.2015 – I “i gufi” hanno sempre più ragione: deficit/pil oltre il 3%, addirittura al 3,7%. L’arrivo della Troika è vicino, la missione di @matteorenzi è quasi conclusa.