Anche quest’anno arriviamo al 25 aprile sotto occupazione. Il potere finanziario continua ad uccidere indisturbato in Italia grazie al governo che con esso collabora. Siamo in dittatura, questo è oltremodo evidente.
Al governo, è un dato di fatto, ci sono solo ignoranti e criminali, lo sappiamo e non abbiamo paura nel dirlo. Casomai hanno paura loro di denunciarci, sapendo che potrebbero finire con le ossa letteralmente rotte in un dibattimento in cui potremmo fornire una vera orgia di prove circa i loro crimini.
I delitti contro la personalità dello Stato sono, per fortuna, ancora norme vigenti nel nostro codice penale e per fortuna si tratta di reati ancora puniti duramente, malgrado la riforma del 2006. Menomare sovranità ed indipendenza nazionale in favore dei mercati è un grave delitto.
Per questo 25 aprile le forze d’occupazione hanno purtroppo preparato una vera e propria esecuzione del nostro popolo, lo scopo è abbattere la nostra capacità di resistenza definitivamente.
Nonostante la moneta nell’economia reale sia già troppo poca, il governo ci sottrae nuovamente oltre 3 miliardi e porterà l’IVA, già dal 2018, addirittura al 23,5% e poi nei due anni successivi al 25%. Si colpiscono così in maniera durissima sia consumi, sia le fasce di popolazione più deboli.
L’IVA è un’imposta indiretta ed è dunque regressiva, incide maggiormente sui poveri rispetto ai ricchi. Questo aumento sarà catastrofico per la nostra economia che tornerà in forte recessione. Un livello simile di imposte indirette è certamente incostituzionale ma nessuno muove un dito!
Come vi avevo più volte annunciato il compito del governo Gentiloni (di lui non so dire se sia in malafede o semplicemente stupido) è quello di farci arrivare al voto nelle peggiori condizioni possibili, affinché il no alla riforma costituzionale di pochi mesi fa venga superato grazie alla crisi. Le oligarchie dominanti non accettano mai un no come risposta alle loro richieste e come sempre le crisi e le gravi crisi diventano il modo con cui ci impongono cessioni di sovranità.
Ma noi non ci arrenderemo e come veri partigiani siamo pronti alla lotta, abbiamo la Costituzione del 48 che può ancora fermarli! Basta applicarla!
La nostra azione decisa ma pacifica è davvero l’ultima speranza di evitare il disastro. Se anche noi falliremo la storia si ripeterà e sarà solo nel sangue che la democrazia verrà ripristinata! Speriamo che ciò non debba accadere mai.
Riscossa Italia ci crede, speriamo di lanciare una rivoluzione pacifica a partire dalle amministrative di Genova, servono Istituzioni pronte a rivendicare i diritti dei cittadini davanti ai golpisti. Genova tra l’altro duramente colpita dalla manovra con tagli per oltre 25 milioni di euro, di cui nessuno, tranne noi vi parlerà…
Andiamo avanti!
P.S. La sinistra sarà mai in grado di comprendere che, se questo è internazionalismo, allora tanto valeva lasciar vincere Hitler?
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Avv. Marco Mori – Riscossa Italia, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile on line su ibs
[…] fonte studiolegalemarcomori.it […]
Tanta gente neanche lontanamente si immagina la causa di questa crisi e, soprattutto, non sa che abbiamo la più potente arma in mano, la carta costituzionale. Neanche io lo sapevo ma le informazioni da Lei diffuse, insieme a Paolo Maddalena e l’esempio concreto della attività di De Magistris, hanno chiarito i motivi della crisi ed il modo chiaro per uscirne. L’informazione, chiara e semplice, è la carta vincente che risulterà ancora più efficace se si considera l’effetto dell’orgoglio italiano che le suddette informazioni potrebbero scatenare. Certo, noi l’orgoglio lo possiamo scatenare perché siamo italiani, ma gli invasori questo orgoglio non possono averlo.