Putin, finito l’ennesimo incontro con i burattini al timone di Francia e Germania, ha ribadito che la Russia non vuole la guerra ed ha ammonito sull’inutilità delle sanzioni economiche per risolvere la crisi Ucraina, crisi che l’UE ha provocato rovesciando un Governo regolarmente eletto (non come gli ultimi tre che abbiamo avuto in Italia) per sostituirlo con un manipolo di neonazisti agli ordini di Bruxelles e Washington.
Ma la chiave di lettura più importante per comprendere perché l’UE, e la finanza che la controlla in toto, vogliano la guerra con la Russia risiede su uno dei temi centrali che tratto costantemente su questo sito: la sovranità.
In Europa ci chiedono costantemente di cederla per porre in essere le riforme strutturali. Trattasi in realtà di fatto illecito, incostituzionale ex artt. 1-11, che mira ad un’unica riforma: la cancellazione della democrazia e l’instaurazione di una dittatura finanziaria le cui basi sono codificate nei Trattati UE.
La finanza tuttavia vuole il controllo globale, non si accontenta di qualche paese, vuole tutto. Questa finanza non accetta le posizioni ostili di Russia e Cina che sono diventate un bersaglio. Oggi Putin, finito l’incontro con Hollande e Merkel, è stato chiarissimo: “Dobbiamo aumentare il nostro livello di sovranità, anche nella sfera economica“.
Questa frase, per la finanza che controlla i nostri paesi equivale ad una dichiarazione di guerra. Il concetto stesso di Stato sovrano è per essi inaccettabile.
Il tempo per fermare questa follia è sempre meno, la rotta è decisa. Se rimaniamo inerti non ci salveremo. Neppure durante la guerra fredda abbiamo rischiato così tanto.
È drammatico pensare che nel momento in cui si scatena una simile minaccia manchi totalmente la sovranità nazionale ed al Governo siedano Renzi e compagnia, ovvero il nulla più assoluto. Soggetti privi di pensieri propri che eseguono ciecamente gli ordini che gli vengono impartiti.
Purtroppo se sarà la finanza a decidere stavolta il bottone sarà premuto ed il sipario calerà.