Set 23

In difesa della Costituzione: la via giudiziaria. Ho bisogno di voi!

Ammetto che il referendum è stato un duro colpo. Ho avuto parole dure sui social per chi ha scelto di votare sì al taglio dei Parlamentari.

Non ho certamente simpatia per chi oggi siede in Parlamento. Ne salverei pochissimi e sono tutti già nel gruppo misto. Capisco quindi il desiderio di “mandarli a casa”. Ma da giurista non potevo non rammentare che il Parlamento è il fulcro della democrazia e che più è basso il numero dei Parlamentari, meno trovano spazio le istanze popolari. Sedici milioni di italiani hanno votato sì perché non si sentono rappresentati da questi politici, senza però capire di aver erroneamente votato proprio affinché tale stato di cose non solo permanga ma si consolidi.

I media sono in grado di cooptare le persone, di indirizzare facilmente il dissenso e questo rende difficilmente praticabile la via politica. Dopo il referendum entrare in Parlamento per chi è inviso al sistema finanziario sarà ancora più improbabile. Dunque che fare?

Non amando stare con le mani in mano, ferma la mia continuazione dell’attività politica con Vox Italia, voglio dare nuovo impulso alla via giudiziaria e ciò sia con nuove denunce penali da depositare in massa in vista delle cessioni di sovranità che comporterà l’uso del recovery fund, sia con la prosecuzione e la moltiplicazione delle cause civili in corso.

Ad ottobre davanti alla Corte d’Appello di Genova ci sarà l’ultima udienza del giudizio d’appello nella vertenza in cui punto a far dichiarare incostituzionali le leggi di ratifica dei trattati europei per violazioni degli artt. 1 e 11 Cost. La tesi è sempre la stessa: non si poteva cedere la sovranità, essa appartiene al popolo italiano e ogni cittadino elettore è stato danneggiato personalmente da queste cessioni.

La via civile, al contrario di quella penale, è tuttavia molto costosa. Solo per le tre cause fino ad oggi finite negativamente sono ad un saldo negativo personale di € 15.000,00 circa. Non intendo fermarmi, ma ho oggettivamente bisogno di Voi, non solo per portare fino alla Corte di Cassazione la causa ancora in piedi a Genova che non vorrei abbandonare anche in esito negativo del secondo grado, ma anche per ripetere la medesima azione in più fori fino ad arrivare davanti alla Corte Costituzionale.

Potete aiutarmi in due modi. Il primo offrendoVi come volontari per essere attori e dunque parti nelle cause da intentare, la seconda è fornire un contributo economico in modo che chi porta avanti la causa non debba supportare da solo le spese di soccombenza.

Non esitate dunque dal contattarmi per contribuire alla mail mrc.mori@libero.it

Alla luce di questa campagna rendiconterò periodicamente le donazioni ricevute e le spese sostenute al fine di rendere palese che ancora una volta non agisco per lucrare un euro da questa situazione, la mia attività professionale in questa battaglia sarà totalmente gratuita. Ma da solo non ho la forza economica sufficiente a moltiplicare le azioni. Sono fermamente convinto che con il giusto numero di cause e su fori diversificati (dunque procedendo in tutta Italia davanti a Magistrati diversi) sia possibile sfondare, come in parte già avvenuto davanti al GIP di Cassino con la pronuncia con cui si è evidenziato come cedere sovranità sia ancora oggi un reato.

Proviamoci, magari non funzionerà ma abbiamo il dovere di tentare… Se saremo in tanti la spesa sarà davvero irrisoria per tutti e infondo ora abbiamo più soldi disponibili grazie al taglio dei Parlamentari, no? Ovviamente scherzo…

Andiamo avanti!

Marco Mori – Vox Italia